Ma....cos'era esattamente l'apartheid!? L'apartheid divideva il popolo sudafricano in classi sociali, o meglio in razze, basate sul colore della pelle; solo ed esclusivamente sul colore della pelle. Ovviamente nel primo gradino c'erano i bianchi e nell'ultimo i negri. Tra le diverse razze era vietata qualsiasi mescolanza; gli unici contatti potevano essere di lavoro. Non erano assolutamente ammessi matrimoni interrazziali o semplici rapporti amorosi o sessuali.Qualcuno dirà che anche nei nostri paesi occidentali democratici è molto difficile che un rampollo dell'alta società, della ricca borghesia, sposi il figlio o la figlia di un operaio. Si questo è anche vero, è molto difficile che ciò avvenga, ma non è impossibile e, soprattutto è un fatto di scelta, di convenienza, di opportunità. In Sud Africa sotto l'apartheid questo era vietato per legge; un/a bianco/a e un/a nero/a se solo camminavano per strada mano nella mano commettevano un reato; e così era per le altre razze. In pratica era vietato per legge, quindi era un reato e anche grave, l'amore tra appartenenti a razze diverse. Oggi in Sud Africa non è più così, mentre noi in Italia abbiamo ideato il reato di clandestinità. Cioè persone che scappano dai loro paesi in guerra o per fame e miseria e vengono in Italia, sono, solo per questo, considerati delinquenti.
Ma chiudiamo questa breve parentesi e torniamo all'apartheid in Sud Africa. Che effetto aveva nella vita di tutti i giorni, nella routine quotidiana?
Nelle città come Johannesburg ai negri era vietato entrare nei normali negozi o supermercati, nei ristoranti o nei bar ecc. In questi luoghi potevano entrare solo se erano commessi o camerieri ecc. Però, chissà perchè, ai neri era permesso entrare nei negozi preposti alla vendita di alcolici, vino incluso. Questi negozi avevano però due porte: su una c'era scritto "white only" e sull'altra "black only". Una volta dentro il bancone era diviso in due separato da una specie di cancello: da un lato i bianchi dall'altro i negri. A servire i bianchi poteva esserci un commesso bianco o nero; a servire i neri il commessso poteva essere solo nero.
Sono entrato una volta nella stazione ferroviaria di Johannesburg e sono arrivato fino alla banchina del primo binario. Ricordo che era lunghissima e con tante panchine equamente distanziate. Mi dirigo casualmente verso un lato; ad un certo punto mi acccorgo che in terra c'era disegnata una linea con una freccia verso destra e una verso sinistra. Su di una c'era scritto "white only" e sull'altra "black only". Inavvertitamente io ero nella parte riservata ai neri perchè senza accorgemene ero entrato da una porta per neri. Gli autobus erano differenziati; c'erano quelli per soli bianchi belli e moderni, c'erano quelli per soli neri brutti e cadenti. Tutti gli altri, i coloured stavano nel mezzo e per certi versi in una specie di limbo. In ogni caso era vietata la mescolanza razziale. I takes away lungo le strade ad esempio erano gestiti da indiani, le friggitorie da portoghesi.
Quello che segue è un bruttissimo caso che è capitato a me. Nell'ufficio dell'azienda italiana per cui lavoravo a Johannesburg, c'erano anche ragazzi neri che quindi per noi erano colleghi. Loro ovviamente facevano i lavori più umili tipo fare il caffè, servizi di facchinaggio, autisti ecc. Un giorno sono dovuto partire per una località lontana con uno di questi ragazzi, più o meno mio coetaneo. Lui doveva accompagnarmi con un pulmino carico di strumenti elettronici fino a destino, lasciarmi là dove io avrei trovato un'altra auto e poi riportare il pulmino indietro.
il viaggio è durato due giorni e quindi la sera ci siamo fermati in una località lungo la strada per dormire. Io sono sceso e sono andato a chiedere alla recepcion del motel la disponibilità di due camere. Mi sono sentito dire che la camera per me c'era, ma il mio compagno nero non poteva entrare perchè era assolutamente vietato dalla legge. La stessa cosa al ristorante per mangiare. Non era proprio previsto che i neri viaggiassero e avessero necessità di un albergo. Con imbarazzo, anzi vergogna, gli ho dovuto prendere qualcosa da mangiare e glielo ho portato in macchina, dove lui ha anche dovuto dormire.
Ecco questa era l'apartheid.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento