giovedì 29 aprile 2010

SUD AFRICA - Apartheid prima parte

Dopo una lunga assenza voglio riprendere a raccontare su questo blog non continuando da dove avevo lasciato, cioè l'arcipelago delle Galapagos che eventualmente riprenderò in seguito, ma un altro paese dove tanti anna fa ho vissuto ma che oggi è un paese completamente diverso da quello che io ho conosciuto, anzi è un altro paese: il Sud Africa. In questo momento il Sud Africa è al centro dell'attualità perchè fra poco più di un mese vi si terrà il campionato del mondo di calcio, uno dei più importanti e più seguiti eventi sportivi a livello mondiale. Tutti i continenti sono rappresentati e anche negli Stati Uniti il SOCCER (lì così è chiamato il calcio, mentre il football è una specie di rugby)è diventato uno sport seguitissimo anche perchè è numerosissima la componente ispanica della popolazione. Così in questo momento tutti conoscono il Sud Africa e, più o meno, sanno dov'è. Ricordo che fino a qualche anno fa, quando dicevo di essere stato in Sud Africa molti mi rispondevano:" a si? in che paese?". Pensavano che sud Africa volesse dire il sud dell'Africa e non una nazione che avesse questo nome. Il Sud Africa oggi è noto non solo per il campionato mondiale di calcio ma, purtroppo, anche per l'altissimo livello di diffusione del AIDS. Quando ci sono vissuto io per quasi 11 mesi tra il 1976 e il 1977 era un paese ai più sconosciuto. Chi conosceva un po' la geografia o seguiva un po' la politica internazionale o aveva visto qualche film sull'argomento sapeva che il Sud Africa era il paese africano più europeo, che le città erano piene di grattacieli sullo stile americano, che era ricchissimo di diamanti (maggiore produttore mondiale) e di oro, che c'erano dei bellissimi parchi nazionali pieni di animali, che era stata una colonia inglese ora indipendente e che era diventato l'unico paese africano indipendente che fosse governato dai bianchi di origine europea.
Qui sta il punto. Questo paese dell'Africa che ospitava 4 milioni di bianchi e 16 milioni di neri, era governato dalla minoranza bianca ricchissima che dominava, anzi schiavizzava, la maggioranza nera. Un governo disumano, profondamente razzista e segregazionista, che aveva imposto per legge l'Apartheid e la faceva rispettare con mano di ferro. Apartheid significava che non ci doveve essere mescolanza di razza: i bianchi, la società predominante, doveva vivere con i bianchi; i neri con i neri; i coloured, cioè tutti gli altri, cinesi, indiani, giapponesi ecc., con i coloured. Non erano ammessi matrimoni misti; non era ammesso alcun tipo di contatto, tanto meno sessuale, tra le razze; socialmente la separazione era totale. Bianchi e neri, l'apice e lo zero della scala sociale, vivevano in città diverse. I bianchi vivevano nelle grandi città che tutto il mondo conosceva, johannesburg, Cape Town, Durban ecc., mentre i negri vivevano ghettizzati nelle bidonville per neri come Soweto ecc. Dalle loro bidonville i neri potevano recarsi nelle città dei bianchi solo durante il giorno per lavorare (servi nelle case, nei negozi, nei ristoranti, nell'ediliza ecc.). Alla sera, intorno alle 18,00 suonava una sirena che si sentiva in tutta la città; quello era il segnale per i neri per lasciare la città e tornare nelle loro bidonville. Solo chi aveva un lavoro in case private o faceva il custode o lavorava negli hotel, solo chi quindi aveva un motivo ben preciso necessario ai bianchi, poteve restare la notte nelle città. Le città erano quindi tranquille e sicure, pulite e splendenti, giorno e notte. Nelle bidonville dei neri invece, dove si viveva nella miseria più totale, erano frequenti le epidemie, era alta la criminalità, si moriva facilmente per mano di delinquenti o per mano di una polizia razzista che con ferocia reprimeva qualsiasi tentativo di ribellione. Tra questi ribelli c'era anche un negro che lottava per la pace eper la liberazione del popolo nero e che già da diversi anni era in prigione. Il suo nome era Nelson Mandela.

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