La prima volta che sentii parlare di Ernesto Cardenal fu in un ufficio di Quito in Ecuador. Era il 1987. Su una parete dell'ufficio era appeso un piccolo manifesto dove era scritta la poesia che riporto nel seguito, firmata da Ernesto Cardenal. La trovai bellissima e mi emozionò moltissimo. Ne parlai con le persone dell'ufficio che, quando partii, me lo regalarono. Ora non trovo più quel piccolo manifesto, non so dove sia finito; forse l'ho perso in qualche trasloco di ufficio o di casa o di città. Però quella poesia e chi la scrisse mi sono rimasti nel cuore.
Ernesto Cardenal è un poeta, un sacerdote e un teologo Nicaraguense. Prima di tutto però fu un rivoluzionario, un sostenitore del popolo contro il regime dittatoriale di Somoza che per molti anni spadroneggiò sul Nicaragua e dopo di lui suo figlio. Cardenal fece parte delle truppe rivoluzionarie Sandiniste che nel 1979 entrarono in Managua e rovesciarono il regime di Anastasio Somoza Debayle.
Durante il governo Sandinista Cardenal fu nominato Ministro della Cultura, carica che dovette poi abbandonare per pressioni del Papa. La chiesa infatti appoggiò sempre i regimi dittatoriali e oppressivi in America Centrale e condannò quei preti come Cardenal o come Mons. Romero, poi ammazzato sull'altare mentre diceva messa, che, con vero spirito Cristiano, si schierarono con il popolo oppresso.
Nel 1983 Cardenal accolse all'aeroporto di Managua Papa Wojtyla e si inginocchiò davanti a lui in segno di obbedienza. Il papa lo rimproverò davanti a tutto il mondo.
AL PERDERTE YO A TI
Al perderte yo a ti
tu y yo hemos perdido:
yo porquè tu eras lo que yo
mas amaba
y tu porquè yo era lo que
te amaba mas.
Pero de nosotros dos
tu pierdas mas que yo:
porquè yo podrè amar a otras
como te amaba a ti
pero a ti no te amaràn como te amaba yo
martedì 31 luglio 2012
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